Dalla finestra tua son quì a immaginare
l’incanto dei tetti nell’alba di quest’ora,
il fumo frettoloso che sa già dove andare
come un folletto bianco li avvolge e li colora.
E’ ferma e silenziosa l’acqua fredda del lago,
si mostra come un letto che ospita le foglie
i rami sono secchi ridotti a un fil di spago
sibila il vento fa stringere le rughe e taglia.
Ti penso, al caldo nella tua casetta
che ti prepari per il nuovo giorno,
il the bollente si raffredda e aspetta
che il fumo sparga il suo tepore intorno.
Ti bacio come sempre forte sulla fronte,
sparisci tra le nuvole di miei pensieri
di questo lungo e immaginario ponte
che l’oggi costruisco, scordandomi di ieri.
Don Carù II
Poesia scritta da mio fratello Carmine e dedicata alla figlia Sara, che da poco tempo si era stabilita a Ginevra per intraprendere il suo percorso lavorativo lontano da casa.