L’assenza non è un concetto astratto. Sbaglia chi pensa si tratti solo dell’ostinata sopravvivenza di un ricordo evanescente. L’assenza ha una propria dimensione fisica, è qualcosa di tangibile che arriva ai sensi. A volte si nasconde nella fragranza di un profumo rimasta imprigionata in un armadio vuoto, altre volte rimane impressa su un cuscino e si fa accarezzare delicatamente prima di dissolversi nel nulla, oppure si lascia intravedere nelle cose fuori posto rimaste a segnare un passaggio. C’è sempre un silenzio particolare che le fa da sottofondo, pesante e ingombrante come un’immensa scatola vuota che nulla riesce a riempire. L’assenza, con il tempo, diventa una compagna fedele che ti aspetta quando torni a casa. Non la puoi mandare via, perché le appartieni e ti appartiene.
L’assenza
