Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton

Blackheath House è stata teatro nel corso del tempo di eventi che hanno segnato il destino della famiglia Hardcastle, il più tragico dei quali è sicuramente la morte di Thomas Hardcastle che ha sconvolto tutti. A distanza di diciannove anni, la famiglia decide di organizzare una festa alla quale sono stati invitati tutti coloro i quali erano presenti al momento della tragedia. Peter Hardcastle, il capofamiglia, ha promesso un evento in grande stile con abiti eccentrici e fuochi d’artificio, ma proprio quando lo spettacolo pirotecnico inizia a colorare il cielo, Evelyn Harcastle precipita nel laghetto del giardino dopo essere stata colpita al ventre da un colpo di pistola. L’ennesima tragedia? Inizia a questo punto un crudele gioco che coinvolgerà Aiden Bishop, uno degli ospiti, il quale assumerà l’identità di sette altri personaggi per risolvere il mistero. Fino a quando la verità non sarà rivelata, Evelyn sarà destinata a morire per altre sette volte sempre nella stessa maniera.

“Qualcuno sarà assassinato al ballo di stasera. La sua morte non sembrerà un omicidio, perciò il colpevole non verrà catturato. Rettifichi questa ingiustizia e io le mostrerò la maniera di uscire di qui.”

Questo romanzo non è il solito giallo ma un vero e proprio rompicapo, una sfida che l’autore tende ai suoi lettori, tuttavia devo ammettere che non mi ha coinvolta come immaginavo.

L’intreccio, come risulta evidente sin dalla mole del libro, è molto complesso. Non si conosce il protagonista come individuo indipendente, ma lo si vede costantemente immerso negli eventi, personificando momento dopo momento un personaggio diverso con carattere, psicologia, ricordi e modi di vivere completamente differenti l’uno dall’altro. Man mano che i giorni si susseguono nuovi particolari emergono a sconvolgere una situazione già di per sé fortemente intricata. Sentimenti sopiti tornano a galla, pronti a scontrarsi. Spesso si è convinti di essere giunti alla soluzione, tutto sembra combaciare, tuttavia ecco una nuova rivelazione, una nuova presa di coscienza, un nuovo colpo di scena che rimette tutto in discussione costringendo a tornare al punto di partenza.

Evelyn Hardcastle è davvero ciò che sembra? È difficile rispondere a questa domanda poiché, a seconda di quanto avviene tra le pagine, si è portati a considerarla ora come vittima ora come colpevole. Il passato bussa prepotentemente alla porta della villa e, metaforicamente, delle esistenze di quanti si trovano a condividere questi istanti concitati. Tutti sono coinvolti, nessuno può considerarsi estraneo alla vicenda o capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

La prosa dell’autore riesce a rendere il senso di tensione che pervade tutto il romanzo. Numerosi dialoghi e descrizioni di ambienti interni ed esterni assieme a uno stile fluido e a un ritmo piuttosto incalzante trasmettono inquietudine e sete di risposte. Personalmente non ho apprezzato i continui salti temporali da un giorno all’altro. Questo particolare mi ha dato l’impressione di trovarmi dinanzi a una narrazione disordinata e scomposta, nella quale si è portati a perdere molto spesso le fila del discorso. La presenza di numerosissimi personaggi, le cui vicende si trovano inevitabilmente a intersecarsi tra loro, rende leggermente ostico il coinvolgimento emotivo poiché bisogna tenere a mente tantissimi particolari senza confonderli.

Sicuramente, al di là di tutto, si tratta di un romanzo innovativo e originale nel complesso piacevole che reca in sé un forte messaggio di speranza e di possibilità di redenzione dai propri sbagli.

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Ex-giocatrice di calcio, appassionata di Napoli e del Napoli. Amo scrivere 🖋

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