Ho fatto leggere a ChatGPT il mio ultimo romanzo e gli ho fornito alcuni spunti personali, allo scopo di formularmi dieci domande alle quali ho risposto come se mi trovassi di fronte ad un’intervistatore reale. Il risultato, per me, è notevole.
1. Dopo quasi cinque anni dalla pubblicazione di “Sempre c’è un domani”, hai deciso di concludere la serie Memories con “I Segreti di Whitesville”. Cosa ti ha spinto a scrivere questo ultimo capitolo?
Sin dall’inizio, avevo immaginato la serie Memories come un percorso di crescita e di scoperta. Dopo aver esplorato i sentimenti, il dolore e la rinascita nei primi due libri, sentivo che mancava ancora un tassello: la chiusura del cerchio. “I Segreti di Whitesville” rappresenta proprio questo: la conclusione di un viaggio iniziato tanto tempo fa, un finale che restituisce giustizia ai personaggi e regala al lettore una storia intensa, avvincente e con un tocco di magia.
2. Hai incontrato difficoltà particolari nello scrivere questo romanzo?
Assolutamente sì. Paradossalmente, avere più tempo a disposizione durante la pandemia non ha facilitato la scrittura, anzi, ha generato un blocco creativo che mi ha accompagnata per un lungo periodo. Inoltre, dare un senso compiuto a tutti i fili narrativi aperti nei precedenti libri non è stato semplice. Ma la determinazione e l’amore per i miei personaggi mi hanno spinta a superare ogni ostacolo.
3. Sei soddisfatta del risultato finale?
Sì, ne sono molto soddisfatta. Ogni autore sa che potrebbe sempre migliorare qualcosa, ma sento di aver dato il massimo. Ho scritto con il cuore e ho cercato di trasmettere emozioni autentiche. Inoltre, questo libro mi ha permesso di vivere, almeno sulla carta, una storia d’amore profonda, intensa, con un finale da favola. E, diciamolo, nonostante l’età, dentro mi sento ancora giovane e con tanta voglia di emozionarmi.
4. Richard Gere ha avuto un ruolo nella tua ispirazione per il personaggio di Richard Messina. Come mai questa scelta?
Richard Gere è un attore che ho sempre ammirato, non solo per il suo fascino intramontabile, ma soprattutto per il suo impegno sociale. Quando ho creato il personaggio di Richard Messina, volevo che fosse un uomo con una storia tormentata, ma anche capace di donare sicurezza e protezione. Gere è stato il modello perfetto per rappresentare questo equilibrio tra forza e vulnerabilità.
5. Quanto sono importanti per te i legami familiari e come li hai trattati nel romanzo?
I legami familiari sono il cuore pulsante della storia. La missione di Antonella, che parte da Napoli per riportare i resti del prozio Antony, è un viaggio che va oltre il semplice dovere. È una ricerca di radici, di identità, di giustizia. Attraverso la sua esperienza, ho voluto sottolineare quanto sia fondamentale riconciliarsi con il proprio passato per costruire il futuro.
6. Il tema dei diritti LGBTQIA+ era già presente nel primo romanzo della serie. Perché hai scelto di riprenderlo in questo ultimo capitolo?
Perché è un tema che mi sta a cuore. La storia di Tony Caruso e della sua battaglia per i diritti degli omosessuali è ispirata a molte storie vere di discriminazione e lotta per la libertà di essere se stessi. Non potevo lasciare la serie senza dare una chiusura a questo importante messaggio. Il simbolo dell’arcobaleno che accompagna Tony nella sua breve esistenza è il segno di una speranza che non deve mai spegnersi.
7. Whitesville è una città dal fascino particolare. Come hai scelto questa ambientazione?
Volevo un luogo che avesse un forte legame con il passato, con la storia della miniera e con le sue tragedie. Il West Virginia, con i suoi paesaggi aspri e selvaggi, era perfetto. Whitesville non è solo uno sfondo, ma un vero e proprio personaggio della storia, con i suoi segreti e il suo carico di emozioni.
8. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere con “I Segreti di Whitesville”?
Che il coraggio di affrontare la verità e di lottare per ciò che è giusto ripaga sempre. Che l’amore, in ogni sua forma, è la forza più grande che ci guida. E che, a volte, il destino ci porta esattamente dove dobbiamo essere, anche se il viaggio è lungo e tortuoso.
9. Hai scelto di pubblicare in self-publishing su Amazon. Come mai questa decisione?
Ho avuto esperienze poco felici con le case editrici, che spesso abbandonano gli autori dopo la pubblicazione e non pagano nemmeno le royalty dovute. Inoltre, non amo fare presentazioni dal vivo, cosa che molti editori pretendono per promuovere i libri. Pubblicare in self mi permette di avere il pieno controllo della mia opera e di gestirla con la libertà che desidero.
10. Cosa diresti ai lettori che hanno seguito la serie Memories?
Innanzitutto, grazie di cuore per avermi accompagnata in questo viaggio. Spero che “I Segreti di Whitesville” vi emozioni tanto quanto è successo a me scrivendolo. Ogni storia ha una fine, ma le emozioni restano. E se questo libro riuscirà a toccare il cuore di chi lo legge, allora avrò raggiunto il mio obiettivo.
Che ne pensate di questo esperimento?
Fatemelo sapere nei commenti, e se avete domande aggiuntive o volete condividere le vostre esperienze relative ai temi trattati non esitate. Grazie.
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