Maggio a Napoli
è portare i passi stanchi nelle converse
su ogni basolo del decumano
ancora una volta verso casa
in testa le facce della gente
la mattinata azzurra come il sole
le cape di morto
le parole dette
le strade strette
il giallo scintillante del monte
le finiture barocche
le monocromie
nomi di re nobili sconosciuti e anime purganti
davanti agli occhi
il cielo sopra i palazzi
il vento caldo in mezzo ai balconi
il pezzo di Banksy all’angolo del robivecchi
la vetrina della pizzeria con le montanare fritte
e ogni storia che vuoi raccontare e racconterai.
La passione che diventa lavoro
le righe lette sui libri che diventano soldi in tasca
la stanchezza che è come un premio
una ragazza coi capelli raccolti
il naso bruciato dal sole
sorride nella domenica verso casa,
verso l’estate.
Ilaria Iodice
Maggio a Napoli
