Ho appena concluso la lettura di “Dance Dance Dance” di Haruki Murakami, e non posso fare a meno di condividere l’incanto di questo libro con voi. Murakami, con la sua narrativa magica e surreale, ha il potere di trasportarci in mondi paralleli e ciò che troverete in queste pagine è una vera e propria danza di emozioni.
Il protagonista di questa storia è un uomo in cerca di se stesso, un viaggiatore solitario alla ricerca di significato in un mondo caotico. Le sue avventure ci portano in luoghi misteriosi e in incontri con personaggi straordinari, il tutto immerso in una colonna sonora irresistibile.
Murakami ha un modo unico di intrecciare il reale e l’irreale, il quotidiano e il fantastico. La sua prosa è come una melodia che ti avvolge, ti culla e ti fa riflettere sulla natura della vita e delle relazioni umane.
“Dance Dance Dance” è una celebrazione dell’arte, della musica, dell’amore e della ricerca della verità. È un viaggio che ci sfida a mettere in discussione la realtà che conosciamo e a esplorare i confini della nostra esistenza.
Se siete amanti della narrativa che sfida la mente e l’anima, questo libro è un must-read. Lasciatevi trasportare nella danza incantata di Murakami, e scoprite il fascino di un mondo che va oltre il visibile. 📖🌌
Panoramica del libro
È un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, A. D. 1983. Alla radio suonano gli Human League. E poi Fleetwood Mac, Abba, Bee Gees, Eagles… Uno strano mondo, dove tutto – o quasi – si può comprare. Cosi, per chi non ha voluto, o saputo, cogliere l’attimo e tuffarsi nell’ingranaggio, le strade che rimangono sono tutte un po’ tortuose. Il protagonista, un giornalista freelance costretto dalle circostanze a improvvisarsi detective, si muove tra cadaveri veri e presunti attraverso una Tokyo iperrealistica e notturna, una Sapporo resa ovattata da una nevicata perenne e la tranquillità illusoria dell’antica cittadina di Hakone. Una giovane ragazza dotata di poteri paranormali lo accompagna nella sua ricerca. Ma troviamo anche una receptionist troppo nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto, a Honolulu, dove sei scheletri guardano la televisione. Esiste un collegamento fra tutte queste cose, un senso anche per chi ha perso l’orientamento. L’unico modo per trovarlo è non avere troppa paura, e un passo dopo l’altro continuare a danzare.
Non te lo so spiegare, ma credo che quando due persone hanno molte cose da dirsi, è più bello farlo un poco alla volta.
