Premetto che ho scoperto questo autore per caso, girovagando per la rete alla ricerca di libri ricchi di suspense e fino a pochi mesi fa non avevo la minima idea di chi fosse Fitzek!
Incuriosita dalle trame dei suoi libri, sono andata a leggere la sua biografia e ho trovato un aneddoto che mi è piaciuto tantissimo: “un giorno, è stato nel 2000, ero seduto in una sala d’attesa di un medico, completamente affollata, aspettando che la mia ragazza uscisse. Ma quando dopo mezz’ora non s’era fatta vedere, il mio cervello thriller ha cominciato a speculare: e se tutti ti dicessero che non è mai venuta, in primo luogo? E se l’infermiera e il medico sostenessero di non aver visto la mia ragazza quel giorno? E se anche gli altri pazienti in sala d’attesa scuotessero la testa? Che ragione logica potrebbe esserci se non si facesse mai più vedere? Dopo che avevo trovato questa domanda di fondo e avendola ritenuta eccitante, ho pensato alla storia per circa un anno. Quindi ho scritto la sinossi di una storia convincente (almeno per me). Solo allora ho davvero iniziato a scrivere.”
E’ più o meno da qui che ho iniziato ad adorare Mr Sebastian. Ho pensato che una mente del genere non può che sposarsi con i miei gusti letterari!
Ho deciso così di iniziare con “Il sonnambulo” la cui trama mi sembrava intrigante, anche se (a quanto ho capito da certi commenti) è un libro che non ha entusiasmato proprio tutti.
“Il sonnambulo” parte con un flashforward, una scena abbastanza inquietante in cui un paziente del reparto di psichiatria va in paranoia per aver inghiottito una batteria.
Subito dopo la storia comincia con il protagonista Leon che sta facendo un incubo. Quando, dopo poche pagine, si sveglia si rende conto che sua moglie Natalie, in mezzo ad un pianto soffocato e con un occhio pesto, sta facendo in silenzio la valigia per andare via di casa in piena notte. Lui cerca di chiederle che cosa stia succedendo, prova a seguirla fino all’entrata principale del palazzo ma non riesce a raggiungerla. Resta quindi da solo con mille punti interrogativi e tenta di scoprire, attraverso varie telefonate ai genitori e alla migliore amica di Natalie, cosa sia successo alla moglie e, soprattutto, dove sia finita.
Scopre quindi che Natalie non va a lavoro da due settimane e, immerso in un mistero che sembra non avere via d’uscita, inizia a credere di aver fatto inconsapevolmente del male fisico a sua moglie.
Scopriamo dunque che Leon da piccolo soffriva di sonnambulismo e che aveva dovuto sottoporsi a delle cure psichiatriche per superare il problema dopo che era stato trovato in piena notte dai genitori affidatari nella cameretta del fratellino con un coltello in mano.Terrorizzato dal fatto che il problema dell’infanzia possa essere tornato a galla, decide di comprarsi una telecamera da collocare sulla propria testa e da indossare prima di andare a dormire e riscopre tutto d’un colpo la paura devastante di addormentarsi per paura di fare del male agli altri da sonnambulo.
Dopo aver passato la notte con la telecamera sulla testa ed essendosi alzato ancora più stanco di prima, decide di guardare il filmato della notte precedente. Proprio in quel momento, Leon si rende conto di fare di notte delle cose allucinanti e capisce di essere completamente un’altra persona rispetto alla realtà!
Non voglio svelarvi niente di più perché questo è il classico thriller psicologico in cui bisogna immergersi per lasciarsi trasportare dalla storia e credo che il gusto di leggerlo stia proprio nello scoprire le cose mano a mano che la lettura prosegue.
Personalmente sono riuscita a tuffarmi completamente nella trama e ho aspettato con ansia di trovare il bandolo della matassa. Adoro i libri così, in cui pensi di aver capito tutto e, solo poche pagine dopo, ti rendi conto che non avevi capito niente!