Occhi belli

Capitava che la vedesse attraversare piazza San Gaetano
di corsa, parlando a telefono
diretta al bar per il caffè
avrebbe voluto parlarle
sentire quella voce
dire cose solo per lui
avere il verde di quegli occhi attenti
dentro i suoi
– ma lei solo gli sorrideva
sempre a passo svelto
senza parlare mai.
Il decumano gli scorreva sotto gli occhi
le note si consumavano nelle orecchie
e lui sapeva che l’unico modo per averla
era che quel piccolo naso
quelle mani minuscole
fossero quelle di lei
– lei che tra le mille facce tra la folla di Natale
e pure d’Agosto, o in primavera
era quella che sapeva riconoscere all’istante
non l’aveva mai guardata a lungo e da vicino
ma modellava la terracotta
come ormai solo lui in famiglia era in grado di fare
e sotto le sue dita era come sentire la pelle di lei
– finchè, sotto lo sguardo marmoreo degli angioletti ai piedi del Santo
ma senza che Angelo veda
l’ultima pastorella è proprio lei
il castano dei capelli dipinto proprio come il suo
e stanotte,
se non potrà averla mai con sè
se non potrà mai andare con lei a vedere la chiesa di San Lorenzo
o il castello sul mare e tutti i posti di cui parla agli sconosciuti
se non potrà mai averla nel suo letto
l’avrà nel suo presepe
– una bellissima Madonna napoletana.

Ilaria Iodice, 2013

Pubblicato da

Ex-giocatrice di calcio, appassionata di Napoli e del Napoli. Amo scrivere 🖋

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