Ti ho ritrovato con il tuo scenario
di mare e cielo, Borgo Marinari,
dove tra la scogliera e i vecchi vicoli
forse ho lasciato i sogni miei più cari.
Una campana, dall’antico tempio,
piange sul mare l’agonia del sole,
e l’eco sembra che sussurri all’anima
un’armonia di tenere parole.
Mi pare che da rive lontanissime
giunga la voce amata di Maria,
Maria che mi accompagna come un angelo,
ombra d’amore e di malinconia.
Nulla è cambiato: le comari siedono
lungo le soglie a rammendar le reti,
e le fanciulle, come un dì, confidano
tra loro i primi palpiti segreti.
Sfiorando l’acqua i bianchi alcioni stridono,
sorge il Castello fra le basse ondate,
mentre, sfumate di riflessi ceruli,
le barche a secco sembrano incantate!
Non sei cambiato Borgo malinconico
e allegro, Borgo della gioventù.
Ho ritrovato il golfo, i bassi, i vicoli…
Solo il mio cuore non ritrovo più.
Giuseppe Carullo, Le stagioni del poeta