Oggi nel cielo sfrecciano le rondini.
Maggio sorride tra canzoni e rose.
Torna, o Poeta! Il mare è un incantesimo,
vibrano l’onde e “parlano le cose”.
Torna a cantare ancora la tua Napoli,
come nei tempi gai del suo fulgore.
Fa che risuoni dai giardini e i vicoli
la voce del Silenzio cantatore.
Guarda, a Foria, tra l’ombrìa degli alberi,
t’aspetta la tua vecchia carrozzella;
mentre ti porta lungo via Caracciolo
risogna i versi di Signorinella.
Sosta tra i marinari, accenna Brinneso,
sospira a mezza voce Fantasia.
Sulla chitarra corde e cuori tremano:
esalta in rime Napule e Maria.
Mentre la nostra gente con tripudio,
tra luci e canti, vive il suo folklore,
il Zingariello scende da Posillipo…
Abbraccia e bacia il tuo posteggiatore.
………………..
Declina il sole. Le ombre si dileguano.
É stato un sogno o un magico racconto?
Che importa! Resta l’eco d’una musica:
la tua Canzone che non ha tramonto.
Giuseppe Carullo, Le stagioni del poeta